Il 27 aprile scorso, nello stesso giorno in cui a New York si è aperta la “Conferenza di Riesame” del Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP), il Consiglio Regionale del Lazio ha sottoscritto all'unanimità la mozione che chiede alle istituzioni competenti di rispettare gli obblighi del Trattato di Non Proliferazione da parte degli Stati nucleari, oltre ad approvare da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una Convenzione sulle armi nucleari. Tre giorni prima, il 23 aprile, anche il Comune di Roma ha approvato la mozione in favore del disarmo nucleare.
A settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sono oltre 15mila le testate nucleari ufficiali esistenti al mondo, di cui circa 4200 pronte all’uso immediato. Un pericolo dimenticato su cui ha riacceso l’attenzione la mostra “Senzatomica: trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, a Roma dal 6 marzo al 30 aprile, visitata da oltre 60mila visitatori.
“La minaccia delle armi nucleari è ancora un drammatico pericolo dei nostri giorni – ha precisato Teresa Petrangolini, consigliere regionale Pd del Lazio, prima firmataria della mozione regionale. Per questo motivo, il Consiglio regionale del Lazio ha scelto di aderire alla Campagna Senzatomica, che ha lo scopo di sensibilizzare e dare voce alle persone rispetto all’urgenza di un mondo libero da armi nucleari”.
“Con questa mozione – spiega Petrangolini – ci rivolgiamo al Presidente Nicola Zingaretti affinché contribuisca a far sì che le Istituzioni italiane ed internazionali traducano in credibili e autorevoli azioni ufficiali il diritto ad un mondo libero dalle armi nucleari. In particolare, è cruciale che il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Difesa diventino promotori in sede internazionale dell’avvio delle trattative per l’elaborazione del testo definitivo della Convenzione sull’Abolizione delle armi nucleari”.
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