IRIAD Review (2018-2024)
IRIAD REVIEW. Studi sulla pace e sui conflitti
IRIAD Review (2018 - 2024) è stato il periodico online di Archivio Disarmo, registrato presso il Tribunale di Roma (n. 53/2018), ISSN 2611 - 3953. Forniva mensilmente un'informazione dettagliata e puntuale, presentando in modo sistematico analisi e rapporti di ricerca. I temi trattati erano: sicurezza internazionale, commercio di armamenti, politiche di difesa, diritti umani, relazioni internazionali, guerre dichiarate e non, forme micro sociali di conflitto, fenomeni migratori, politiche dell’accoglienza e dell’integrazione.
La denominazione IRIAD Review esprime la realtà di una pubblicazione periodica cresciuta qualitativamente e quantitativamente nel corso degli anni, che intende concentrare sempre più l’attenzione sul mondo globalizzato, offrendo un contributo rivolto non solo agli specialisti bensì diretto a tutto il pubblico informato.
COMITATO SCIENTIFICO:
Ogni numero conteneva uno o più argomenti monografici relativi alle suddette tematiche ed era arricchito con le Rubriche "Focus", "Italics il corsivo degli italiani", "Archivio libri" e "Finestra sul mondo".
Tutti i numeri di IRIAD Review sono liberamente e gratuitamente consultabili online. Visualizza qui i numeri più recenti oppure consulta l'elenco completo dei nostri mensili per una ricerca più approfondita.
IRIAD REVIEW 2024
Dicembre 2024 |
Nuove tecnologie sulla terra e nello spazio In questo numero troverete: FOCUS:
ANALISI E RICERCHE:
FINESTRA SUL MONDO:
ARCHIVIO DEI LIBRI:
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Novembre 2024 |
In questo numero troverete: ANALISI E RICERCHE:
FINESTRA SUL MONDO:
ITALICS - IL CORSIVO DEGLI ITALIANI
ARCHIVIO DEI LIBRI:
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Ottobre 2024 |
In questo numero troverete: ANALISI E RICERCHE:
FINESTRA SUL MONDO:
ITALICS - IL CORSIVO DEGLI ITALIANI
ARCHIVIO DEI LIBRI:
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Settembre 2024 |
Unione Europea e industria militare: il Rapporto Draghi Il numero di Settembre IRIAD Review si apre con il focus (Tamburi di Guerra) del vice-presidente di Archivio Disarmo, Maurizio Simoncelli. In questo numero, Simoncelli si concentra sullo scenario mondiale dei conflitti, da quello russo-ucraino a quello israelo- palestinese, scenario all’interno del quale Draghi ha presentato il suo rapporto che preme per una focalizzazione della spesa sulla Difesa. . In proposito, ospitiamo due contributi. Nel primo (La Difesa europea secondo Draghi) Vincenzo Alessandro, oltre ad illustrare sinteticamente il Rapporto, offre il proprio punto di vista per avviare un dibattito su temi tanto importanti quanto controversi come quelli che riguardano la difesa dell'Europa. Nel secondo (Burro o Droni? Il Rapporto Draghi: spesa per la difesa e spesa per il welfare) Fabrizio Battistelli, pur riconoscendo la legittimità del tema proposto da Draghi, descrive le riserve suscitate da un aumento del bilancio della difesa in quanto rischia di avvenire a spese del bilancio di istruzione e sanità. Presente infine l’interessante rapporto del Transnational Institute (Il clima nel mirino: l’impatto planetario della spesa della NATO aumenta) sull’impatto planetario della spesa militare della NATO, documentando come la produzione bellica incrementa le emissioni di gas serra, sposta gli investimenti finanziari dalla protezione climatica e rafforza il commercio di armi che contribuisce all’instabilità in questa fase afflitta dal peggioramento climatico, concorrendo a massicci fenomeni migratori, a loro volta destabilizzanti in altre aree più o meno vicine.
In questo numero troverete: ANALISI E RICERCHE:
FINESTRA SUL MONDO:
ARCHIVIO DEI LIBRI:
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Luglio/Agosto 2024 |
Vittime civili e inciviltà delle guerre In questo numero troverete:
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Giugno 2024 (Supplemento) |
Più armi più lavoro? Una falsa tesi Contributo per il Laboratorio permanente per una politica industriale di pace in Italia a cura di Gianni Alioti (Weapons Watch) e di Maurizio Simoncelli (Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo). |
Giugno 2024 |
Le rotte del Nord tra i ghiacci, geografia e strategie Il numero di giugno di IRIAD Review si apre con “Nuovo Parlamento europeo: quale politica della difesa?”, l’approfondimento di Maurizio Simoncelli sulle criticità nello sviluppo di una politica della difesa europea. Simoncelli sostiene che l'ipotesi di un esercito europeo sia sempre più difficile da realizzare a causa dell'indebolimento di una possibile politica estera comune, aggravato dalle recenti elezioni del Parlamento Europeo che hanno visto la vittoria di diversi partiti di anti-europeisti. Inoltre, Simoncelli sottolinea come il concetto di un esercito europeo sia cambiato: non si tratta più di difendere i confini territoriali come durante la Guerra Fredda, bensì di operare in un mondo globalizzato. Questo fattore ha notevolmente modificato il quadro operativo dell'UE e della NATO, garantendo una costante prontezza e capacità di rapido dispiegamento in risposta a potenziali minacce. Tuttavia, nonostante l'attivazione dell'EDIP e dell'EDF per promuovere acquisti congiunti di armi e la ricerca collaborativa sulla difesa, l'Unione Europea continua a incontrare difficoltà nel creare una politica estera e di difesa unitaria. Le forze sovraniste, infatti, preferiscono trasferire la sovranità alla NATO. Mario Gay, nel suo articolo "L'Artico si riscalda, ma il clima è da Guerra Fredda" valuta come il riscaldamento globale e il disgelo delle rotte artiche stiano aprendo nuove ambite rotte commerciali, contribuendo a crescenti tensioni internazionali. Gay offre una panoramica geopolitica sull'area del Circolo Polare Artico, sottolineando la posizione favorevole della Russia. La regione artica rischia di diventare un punto nevralgico per le sue risorse ancora non sfruttate, ricreando tensioni simili a quelle della Guerra Fredda tra Russia e NATO. Gabriele Biggi, nel suo articolo “La proliferazione nucleare nel XXI secolo: un regime di deterrenza per la pace”, analizza le fragilità nei rapporti tra superpotenze, in relazione al ruolo che la deterrenza nucleare assume nel XXI secolo. Ad oggi, l'arma atomica è diventata lo strumento mediatico per eccellenza, ostacolando la mediazione che promuove il disarmo. Biggi mette in evidenza due strategie diametralmente opposte per il raggiungimento della pace. Da un lato ci sono gli Stati che si oppongono alle armi di distruzione di massa, ritenendo che esse non possano garantire una convivenza pacifica e duratura. Dall'altro lato, troviamo le principali potenze nucleari e altri stati che da anni perseguono come obiettivo strategico l'acquisizione di tali armi. ANALISI E RICERCHE:
FINESTRA SUL MONDO:
ARCHIVIO DEI LIBRI:
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Maggio 2024 |
Cluster bomb: la minaccia continua Il numero di maggio di IRIAD Review si apre con l’approfondimento sulle spese militari mondiali nel 2023 di Maurizio Simoncelli. Il Vice-presidente di Archivio Disarmo analizza il repentino aumento di questi investimenti a livello globale, evidenziando i fattori che più hanno contribuito a questa rapida escalation, come l'invasione in Ucraina e il conflitto in Palestina. Da questa analisi emerge una attenta critica nei confronti dell'Unione Europea per l'attuale incapacità di sviluppare una politica estera comune in materia di difesa e sicurezza, sottolineando la mancanza di una voce unificata a livello europeo (“Spese militari record nel 2023”). A seguire, Matteo Taucci, nel suo articolo ("Cluster bomb: il ritorno - Parte II"), analizza il processo politico che ha portato alla Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM), focalizzandosi sulle violazioni del diritto umanitario internazionale. Taucci esplora anche le politiche dei Paesi produttori di bombe a grappolo, criticando l'aumento delle tensioni globali ed evidenziando la mancanza di una risposta diplomatica efficace dell'Unione Europea nelle recenti crisi come quelle in Ucraina e a Gaza. Taucci lamenta inoltre la scarsa attenzione dedicata alle sfide globali come i cambiamenti climatici, sottolineando come la corsa al riarmo ignori la reale minaccia della transizione climatica. Nella sua analisi (“Il riarmo giapponese”), Simone Censi discute delle nuove strategie di sicurezza e difesa nazionale del Giappone, evidenziando un significativo aumento della spesa militare che ora raggiunge il 2% del PIL. Questo cambiamento è tracciato dai nuovi equilibri nell'Indo-Pacifico, influenzati dalla guerra in Ucraina, dalle politiche di Cina e Nord Corea e dalle ambizioni espansionistiche degli Stati Uniti. Infine, Alice Stillone esplora l'accertamento giudiziale del genocidio attraverso lo studio del caso Bosnia vs Serbia del 2007. Il suo lavoro (“L’accertamento giudiziale del genocidio: il caso Bosnia vs Serbia”) analizza i fattori che influenzano la decisione di portare casi di genocidio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, esaminando le complessità nell'attribuzione e definizione di questo crimine nel contesto del diritto internazionale. Stillone affronta anche le sfide procedurali e la responsabilità degli Stati coinvolti in questo processo giudiziario. ANALISI E RICERCHE:
ARCHIVIO DEI LIBRI:
FINESTRA SUL MONDO:
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Aprile 2024 |
Dalla bomba nucleare alle guerre spaziali All’interno del numero di aprile di IRIAD Review, Maurizio Simoncelli ci ricorda che i due conflitti in corso (Gaza e Ucraina) confermano che la ricerca di una soluzione alle crisi basata sulle minacce e sulle armi è fallace e aggrava le situazioni, ampliando le tensioni e i confini. La sicurezza condivisa e il rispetto del diritto internazionale sembrano essere, insieme all’ONU, le vittime eccellenti di questa stagione (“Israele, Iran e dintorni: la miccia è accesa”). Successivamente, Mario Gay presenta un’analisi relativa alle problematiche dello spazio esterno nella prospettiva di garantirne la sicurezza, evitarne la weaponization e di smorzare le crescenti tensioni tra le maggiori potenze spaziali. L’autore evidenzia come le (poche) norme giuridiche internazionali sono datate; a tale fine servirebbe un quadro aggiornato di regole, magari vincolanti. Se ne sta occupando l’ONU come nel caso dei comportamenti responsabili nello spazio (“Sicurezza e difesa nello spazio extra-atmosferico. Dalla militarizzazione all’armamento dell’outer space? No grazie”). Alberto Canciani si interroga su che cosa ci fanno molte migliaia di sofisticati satelliti Starlink sopra gli attuali teatri di guerra, in particolare l’Ucraina e la Palestina? L’autore palesa ai lettori i suoi dubbi e fornisce alcune indicazioni per chiarire il problema (“Starlink di Elon Musk tra “pacifico internet” e militarizzazione dello spazio”). Frank N. von Hippel (traduzione di Barbara Gallo) approfondisce come, oltre a Oppenheimer, diversi scienziati avessero intuito la portata distruttiva dell’arma atomica. Ciò ha dato vita ad un dibattito sulla ricerca e allo sviluppo nucleare in campo bellico. Grazie al loro impegno non solo sul piano tecnico e scientifico ma anche su quello più strettamente politico, che li ha visti spesso coinvolti in difficili confronti con i rappresentati governativi sia degli Stati Uniti sia dell’Unione Sovietica, sono nati una serie di trattati e vincoli. Questi avvenimenti hanno permesso, fino ad oggi, un controllo decisivo sugli armamenti nucleari (“Non solo Oppenheimer: Come gli scienziati hanno cercato di cambiare in meglio la politica sulle armi nucleari e come alcuni ci sono riusciti”). Michela Bongiovanni, nella seconda parte del suo articolo, approfondisce come, nel caso del conflitto israelo-palestinese, la violenza non è l’unica tecnica usata. Nonostante quest’ultima abbia sicuramente un ruolo dominante, esistono movimenti nonviolenti che si stanno diffondendo, sia nei territori israelo-palestinesi sia all’estero. Nell’articolo si spiegano i principali movimenti nonviolenti nel caso del conflitto israelo-palestinese, i loro elementi costitutivi, la visione dei refusenik e la loro concezione del conflitto, i preconcetti che israeliani e palestinesi hanno gli uni degli altri e, infine, i movimenti femministi israelopalestinesi (“La lotta nonviolenta di israeliani e palestinesi” - seconda parte di “Nonviolenza: dalla teoria alla pratica” da IRIAD Review 02/2024). Infine, Matteo Mion presenta un’analisi sulla Relazione governativa 2023 sull’export di armi italiane (“La Relazione governativa 2023 sull’export di armi: un’analisi”). ANALISI E RICERCHE:
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Marzo 2024 |
Europa: bombe e armi per tutti Nel nuovo numero di IRIAD Review il vice-presiedente di Archivio Disarmo delinea l’attuale quadro delle relazioni internazionali. Le guerre in corso a Gaza e in Ucraina hanno fatto lievitare la produzione globale di armi e munizioni aumentando, di conseguenza, le esportazioni e le importazioni di materiale bellico. Nel frattempo si susseguono le esercitazioni militari tra schieramenti opposti. Tali dinamiche evidenziano, se ancora ce ne fosse bisogno, il ritorno sulla scena politica mondiale della “politica dei muscoli” (“Unione Europea, Italia: dove stiamo andando?”). All’interno di IRIAD Review, Bernardo Guzzetta studia l’afflusso di sistemi d’arma europei e delle principali potenze verso il Medio Oriente e il Nord Africa. L’analisi evidenzia un parziale aumento del fenomeno dovuto ad alcune lacune nelle politiche europee le quali, sostanzialmente, presentano i sistemi d’arma come strumenti di deterrenza difensiva. Al contrario, Guzzetta evidenzia come le armi contribuiscano ad alimentare nuovi conflitti e tensioni anziché prevenirli (“L’export di armi dall’Europa al Nord Africa e al Medio Oriente nel triennio 2020-2022”). Successivamente, Simonetta Pagliani fa luce sul mancato rispetto del Trattato di Ottawa (1997) e sulla gravissima minaccia alla vita dei civili costituita dai residuati bellici esplosivi (ERW) come le mine anti-uomo e le bombe a grappolo (“Mine e cluster bomb: rispettare i Trattati”). Infine, Matteo Taucci presenta la prima parte del suo studio riguardante le cluster bomb. Partendo dalla definizione di munizione a grappolo, Taucci evidenzia quali aree del globo siano state contaminate da ERW e quali attori siano ricorsi a tale tipo di arma. In seconda battuta, l’autore esamina le conseguenze fisiche e psichiche derivanti dall’uso di munizioni a grappolo sottolineando come, queste ultime, rendano pressoché impossibile intraprendere un percorso di pace e riabilitazione (“Cluster bomb: il ritorno, parte I”). ANALISI E RICERCHE:
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Febbraio 2024 |
Conflitti e patrimonio artistico Il numero di IRIAD Review si apre con il consueto approfondimento del vice-presidente di Archivio Disarmo. All’interno del focus (“Un’ora buia”), Maurizio Simoncelli si unisce alle diverse voci che chiedono un immediato “cessate il fuoco”. L’autore sottolinea la sproporzionata reazione israeliana all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, evidenziando come la mancanza di imparzialità da parte dei principali attori internazionali e la volontà di estromettere le Nazioni Unite da qualsiasi iniziativa diplomatica abbiano portato all’allargamento del conflitto a tutta la regione. Teresa Beracci approfondisce il travagliato rapporto che intercorre tra patrimonio culturale e guerra (“Il patrimonio culturale nei conflitti armati”). L’autrice evidenzia come, durante le guerre, ad essere spazzate via, oltre alle vite dei civili innocenti, siano diverse opere a carattere storico-artistico. Ciò causa un gravissimo danno al patrimonio culturale delle popolazioni colpite. Ilaria Bracaglia presenta alcuni elementi essenziali della storia del G8 di Genova 2001. Nel far ciò si propone di far emergere alcuni temi densi come lo statuto di vittima, le possibilità di dicibilità del trauma e la sua durata nel tempo, le molteplici forme di autorialità esistenti e all’opera nello scrivere delle storie di Genova che, nel loro insieme, hanno contribuito a definire e diffondere una storia del G8 (“Disegnare l'indicibile. Il G8 di Genova (2001) e i fumetti”). Michela Bongiovanni (“Nonviolenza: dalla teoria alla pratica di alcuni movimenti contemporanei. Prima parte”) studia come si concretizza il concetto di non-violenza in alcuni movimenti che si sono diffusi negli ultimi anni. La non-violenza è una tecnica sempre più usata, che consente una maggiore diffusione del potere e che riesce a mobilitare un numero maggiore di persone, se comparata con la violenza. L’autrice si cerca di capire quali sono i fattori che influiscono sulla scelta della non-violenza piuttosto che della violenza e quali sono i risultati ottenuti dai movimenti analizzati. ANALISI E RICERCHE:
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Gennaio 2024 |
Intelligenza artificiale: pace o guerra? Questo volume di IRIAD Review ha protagonista l’Intelligenza Artificiale. Il numero si apre con “Dalle macchine di Turing alle macchine di Stranamore? I rischi nelle applicazioni della AI alla sicurezza internazionale e interna” di Fabrizio Battistelli. Il presidente di Archivio Disarmo presenta la “rivoluzione” che l’Intelligenza Artificiale sta per introdurre nell’uso della forza militare. Queste rischiose tendenze rendono urgente l’intervento pubblico a più livelli, nazionale, europeo e internazionale. All’interno del volume vi sono gli interventi della tavola rotonda “Intelligenza Artificiale: pace o guerra?”. Organizzata dall’Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza. Maurizio Simoncelli analizza l’impatto delle applicazioni dell’AI in campo militare, evidenziando come quest’ultima sia sempre più rilevante e stia radicalmente trasformando il settore (“AI: la dimensione economica e industriale”). Alla luce del crescente peso che la società civile riveste nel discorso pubblico e nelle decisioni politiche, Francesca Farruggia approfondisce il punto di vista dell’opinione pubblica relativamente all’utilizzo di armi autonome (“Oggi semi-autonome, autonome domani? Il punto di vista dell’opinione pubblica”). Infine, Alberto Canciani evidenzia alcuni dei problemi generati dalla AI tra cui l'eticità e la non-eticità relativa alle sue applicazioni (“AI: considerazioni amatoriali di un tecnologo di lungo corso”). ANALISI E RICERCHE:
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